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L’Agricoltura Tradizionale Ligure 

 

L’agricoltura tradizionale che nel corso della storia si è sviluppata nell’entroterra ligure è stata da sempre caratterizzata e anche condizionata dalla particolare struttura del territorio, con le strette e ripide valli che hanno costretto gli abitanti ad un enorme lavoro di costruzione delle terrazze artificiali, chiamate nella tradizione.

La coltivazione degli ortaggi sulla fascia è stata sviluppata con tecniche che hanno come punto principale la gestione delle acque, intesa sia come facile irrigazione che come smaltimento delle piogge in eccesso. L’acqua, sulle fasce, veniva portata con i beudi, dei piccoli canali tracciati con una leggerissima pendenza e che pescavano l’acqua direttamente dai fiumi, persino quelli ripidi di montagna. Quindi, la tecnica colturale consisteva e consiste tuttora nel tracciare dei piccoli solchi sulla fascia, calcolando una minima pendenza che sia sufficiente a far scorrere l’acqua irrigua e anche a rallentare la forza dell’acqua piovana. Questi solchi vengono riempiti di stallatico maturo e quindi ricoperti di terra sciolta, lasciando comunque un leggero avvallamento che deve essere sufficiente all’allagamento del solco. Su questi solchi avviene la semina o il trapianto delle piantine, avendo cura di non calpestare la parte centrale del solco e di lasciare la forma originale.

Altra caratteristica della agricoltura tradizionale ligure è che, essendo poco lo spazio a disposizione, la crescita e la maturazione dei frutti avviene tutta in verticale. Quindi è frequente trovare altissimi pali di sostegno per fagiolini e per le onnipresenti fagiolane ( fagioli tipo spagna ), e pali più corti dove si arrampicano e fruttificano persino le zucchine.

Il risultato di queste tecniche assieme alla tradizionale cura e precisione degli agricoltori liguri è di una particolare bellezza e armonia.